Le forme (e la sostanza). La materia (e lo spirito). La volontà ideatrice e quanto – l’autore consapevole e no – sta all’origine dell’opera, e via digredendo lungo un terreno (delicato) sul quale si intrecciano relazioni importanti tra il processo creativo e la mente. Di qui la conversazione a più voci Scolpire l’inconscio. Riflessioni tra arte e psicanalisi dal libro Ritratti d’autore di Alessandra Lancellotti (Athena Edizioni), oggi al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce. Accanto all’autrice saranno Ilaria Bonacossa, curatrice del Museo stesso; l’editrice Mariella Poli, l’editore Stefano Terrnanini.
Una ricerca che Alessandra Lancellotti, psicanalista, articola indagando il lavoro di sette scultori e una pittrice, secondo un approccio non scontato, leggendo l’ opera d’arte anche da un punto di vista psicanalitico, piuttosto offrendo un più ampio rimando critico (lasciando affiorare una formazione personale che ha nella storia dell’arte più di un basamento), per cui ritratti (e se fossero coloro che si tirano indietro?) d ‘autore. Sono opere in cui l’elemento simbolico èpreponderante, e altrimenti non potrebbe essere: da vedere (rivedere, comprendere) Novello Finotti, Gigi Guadagnucci, Marina Karella, Igor Mitoraj, Beverly Pepper, Jean-Paul Philippe, Cynthia Sah e Kan Yasuda.

s.b.

La Repubblica, 13 marzo 2013

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