Alessandra Lancellotti diventerà l’Ambasciatrice di Genova nel mondo: “Questa città è come una bellissima donna che rischia di invecchiare, tornerà a essere la regina del mare”

La cerimonia ufficiale avrà luogo domenica 23 aprile presso il Palazzo Ducale, dove il sindaco di Genova, Marco Bucci, le conferirà il titolo. Il titolo di “Ambasciatore di Genova nel mondo” viene conferito a persone di spicco che attraverso il loro lavoro sono in grado di rappresentare i valori della città.

Alessandra Lancellotti, originaria di Milano ma residente a Genova, descrive come vede il futuro della città e cosa rappresenta per lei: “Spero che Genova diventi un centro di interazione e relazioni, anche diplomatiche, con il mondo. Altrimenti, c’è il rischio che diventi troppo orgogliosa di sé stessa e finisca per essere narcisistica e guardare solo a se stessa. Se Genova fosse un paziente, la definirei come una bellissima donna che rischia di invecchiare, ma che cerca di tornare ad essere la regina delle Repubbliche Marinare e del mare, che è il protagonista fondamentale per il futuro della città.”

Alessandra ha una carriera ricca e variegata come psicologa, psicoterapeuta, esperta di relazioni familiari, life e career coach per manager e imprese, scrittrice, esperta d’arte e volto di programmi televisivi come “X Factor”, “Cambio Vita…Mi Trasformo” e “Il meglio di me”. In alcune interviste precedenti, si è definita come “colei che cura l’infelicità”. Quando le viene chiesto qual è il segreto per essere felici, risponde: “Il segreto è decidere di essere felici e guardare avanti. Bisogna sviluppare competenze utili, perché la felicità è un’energia senza la quale non si va da nessuna parte.”

Alessandra ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per i suoi meriti, tra cui la medaglia al valore per meriti culturali dal Comune di Milano nel 1990, 1991 e 2000. Nel 1992, ha ricevuto il premio europeo “L’altra metà del mare” con il progetto “Una vela per la vita”, legato alla terapia delle psicosi e delle tossicodipendenze, e ha portato in Italia le prime Scuole Genitori negli anni ’90.

Quando le viene chiesto quanto sia difficile essere genitori oggi e come rapportarsi con i propri figli, Alessandra risponde: “Purtroppo, l’autorevolezza è andata persa. Essere autorevoli ha un costo: è più difficile dire di no che di sì. Essere permissivi e permettere ai propri figli di avere tutto, fa perdere il desiderio. Il ‘no’ pone dei limiti e rimette i genitori in una posizione di autorevolezza agli occhi dei figli. E’ necessario riacquistare una scala gerarchica di valori e attribuzioni di ruoli e tenere le redini dell’identità psicosessuale dei propri figli.”

Alessandra ha anche lavorato su casi di cronaca che hanno segnato la storia italiana, tra cui quello di Gigliola Guerinoni, “la mantide di Cairo Montenotte”, condannata a 26 anni di carcere per aver ucciso a martellate il farmacista-amante Cesare Brin, il cui corpo bruciato fu trovato in una discarica nell’agosto del 1987. Alessandra ha seguito la figlia di Gigliola Guerinoni in un percorso terapeutico per aiutarla nella costruzione del suo futuro. Un altro caso che ha affascinato Alessandra è la scomparsa di Emanuela Orlandi, per la complessità dei fattori in gioco e l’incredibile messa in scena e silenzio di tutti questi anni.

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