C’è anche la dottoressa Alessandra Lancellotti, psicologa della famiglia Ferraro, che da un anno aveva tentato inutilmente di mettersi in contatto con giudici e assistenti sociali. Dal maggio dell’anno prima invano aveva incoraggiato Guido e Cristina ad intraprendere una condotta atta a trasformare in energia e aggressività la depressione in cui erano caduti. La Lancellotti, che in Italia da anni afferma che esiste una omertà colposa da parte delle madri e anche dei figli contro i padri, assiste ai funerali con un mazzo di fiori di campo in mano, a testimonianza della semplicità e dell’autenticità di cui tutto il paese si è fatto interprete. Da sola, ha avuto il coraggio di contestare, fin dall’inizio di questa triste storia, la veridicità delle testimonianze dei bambini, attirandosi gli attacchi di altri colleghi psicologi. Il giornalista del “Corriere della Sera” la intervista in lacrime:

Quella famiglia era innocente – dice Alessandra Lancellotti – Lo so, lo giuro. Ho firmato io il “pro veritate”, la perizia psicologica sull’idoneità di Guido ad allevare il bambino dopo la denuncia per incesto.
Per stendere il documento ho dovuto esaminarli, frequentarli, conoscerli. Erano persone bravissime, distrutte da un’accusa
che non erano in grado di sopportare. Questa è una vera tragedia annunciata e una vergogna della giustizia. (…) Il bambino ha raccontato che papà faceva “cosacce” con lui, la nonna, la zia e la cugina. Bene, quel bambino è un bugiardo. Non è colpa sua per carità, era completamente plagiato dalla madre. Ma è un bugiardo. Ho parlato con lui, con i compagni di scuola, con la maestra, e tutti mi hanno detto la stessa cosa: dice menzogne, anche gratuite e inutili, su tutti i fronti. Per lui è diventata un’abitudine. Ormai vive in un mondo a parte, fatto di invenzioni sue e sconcezze inculcate dalla mamma.
E, interrogata dal giornalista del giornale locale “La nuova Provincia”, aggiunge:
Questa era una famiglia da “Albero degli zoccoli”. Sono morti per depressione, si sono uccisi perché erano già morti dentro. (…) Ho fatto dei colloqui molto dettagliati e tutti i test, comprese le cosiddette macchie di Roash (Roarsch, N.d.A.), hanno dato riscontro negativo. Non c’era ombra di perversione, non c’era indizio di aggressività in loro. Erano persone educate all’antica, di grande umiltà e modestia.

Diego Siracusa, tratto da La botola sotto il letto, 2007, Lapislazzuli editore

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